Aspettando lo Tsunami

La prime notizie arrivano dalla radio FM. Un terremoto in Giappone, si parla di allarme Tsunami, ma senza dettagli. Noi siamo all’ancora in un’ansa piu’ che protetta del Tweed river e la cosa passa abbastanza inosservata, poi il Giappone ci sembra fuori portata (del Cile sapremo solo il giorno dopo). Qualche ora dopo, quando ancora non abbiamo controllato il meteo marittimo, passa il solerte Jeff, del catamarano vicino, che fa il giro con il suo dinghy per avvisare chi eventualmente non ascolti la radio che c’e’ un allarme tsunami. Jeff e’ un solitario che abbiamo gia’ etichettato come cercatore di compagnia e non si lascia scappare occasione per attaccare bottone, quindi anche in questo caso diamo poco peso. Poi controlliamo il sito della marina australiana e non possiamo piu’ fare finta di niente, e’ scritto a chiare lettere su ogni pagina: allerta tsunami sulla costa orientale. Niente di mostruoso, ma hanno gia’ osservato un certo innalzamento del mare e raccomandano di non muoversi. Peccato, le condizioni sarebbero state buone. Ma non troppo, in fondo piove e poi cosí ci visitiamo Tweed Heads e l’adiacente Coolangatta. Passeggiata verso il lato oceanico, con osservazione dell’ingresso che ieri abbiamo passato in ora di marea perfetta e a vederlo ora,

Ingresso del Tweed River

Attraversarmento pericoloso!

con la marea uscente del fiume che si scontra con l’oceano, fa davvero paura e ringrazi il cielo di non trovartici in mezzo (pero’, pero’, quell’onda fissa che si forma giusto all’inizio delle barriere frangiflutti, che surf fantastico sarebbe in canoa!).
Si prosegue fino alla spiaggia dei surf, dove notiamo una serie di fotografi, appollaiati sulla scarpata che corre lungo la spiaggia con teleobiettivi come cannoni. Forse c’e’ una gara, pensiamo, ma non e’ cosí e proseguiamo. A Point Danger, promontorio scoglioso su cui si erge la torretta della guardia costiera, un altoparlante ripete che a causa dell’allerta tsunami la piscina scavata nella roccia sulla punta del promontori e’ chiusa al pubblico. Mi viene da ridere. Poco a largo degli scogli, decine di surfisti si divertono noncuranti dello tsunami (o forse lo attendono?) mentre un folto pubblico li ammira assembrato su uno scoglio. Visto da lontano sembra una colonia di pinguini… e se arriva lo tsunami?
Point Danger

Umani come pinguini incuranti dello tsunami


La piscina pero’ e’ chiusa, siamo tranquilli. Il giorno dopo leggeremo sui giornali che, lungi dallo spaventare la gente, l’allerta ne ha richiamata a frotte verso la costa, pronta a vedersi lo spettacolo (che non c’é stato). Ora ci speghiamo i fotografi!!!
Noi intanto abbiamo approfittato per mettere piede in Queensland. Ci vuole poco, basta attraversare una strada e passi il confine tra NSW e QLD. Qui non hanno l’ora legale, quindi e’ un’ora in meno che di la’ della strada. Ma come faranno a darsi gli appuntamenti da queste parti?

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