Diario di bordo

foto di diario

Succedeva sempre anche in navigazione o durante i lunghi trekking: quando i giorni si susseguivano privi di eventi significativi, rimandavo l’aggiornamento del diario. Tanto avevo tempo.

Poi capitava qualcosa degno di nota che mi costringeva a riprendere in mano il diario, e mi sentivo obbligata a farlo anche in modo retroattivo, per cui cominciava la trafila delle domande: quando abbiamo fatto quella cosa, quando è capitata l’altra? Per qualche motivo a quel punto mi diventava INSOPPORTABILE non saper più collocare temporalmente anche eventi irrilevanti. Ricostruita a fatica una cronologia di massima, mi riproponevo OGNI VOLTA di non trascurare mai più l’aggiornamento e regolarmente non mantenevo il proposito.

Mi è capitato di nuovo oggi. Avevo pensato sin dall’inizio di cominciare a tenere un breve diario di questo periodo di isolamento che, temo, sarà più lungo di quanto immaginiamo. Rimanda, rimanda, ora faccio fatica a ricostruire più indietro di qualche giorno. Mi aiuto con i messaggi whatsapp, le foto, per quel che serve, i file creati per lavoro.

Ora capisco perché nei film si vedono spesso i reclusi in isolamento tenere uno spasmodico conto dei giorni! Avete visto Una notte lunga 12 anni?
Io sì, e penso che se non è impazzito Pepe Mujica, possiamo farcela anche noi.
State bene, state in casa per quel che potete, e scrivete, aiuta davvero!