Poliglotta felice

Che bello conoscere più lingue. Sono sempre state la mia passione, pur non essendoci particolarmente portata. Mi ricordo che da piccola, d’estate al mare, con un amica facevamo finta di essere inglesi, per beffarci dei bambini che incontravamo al parco giochi. Conoscevamo poco più che i numeri da 1 a 10, ma all’epoca non era molto comune per ragazzine della nostra età e ci faceva sentire speciali. Per questo ho sempre rimproverato mia madre, che era nata e vissuta in Brasile per 15 anni, di non averci insegnato il portoghese. Uno dei miei sogni, allora, era proprio quello di sposarmi con uno straniero, andare a vivere in un paese con una lingua diversa da quelle di entrambi e crescere i nostri figli trilingui con poca o niente fatica per loro. Sogni da adoloscenti. Sfumata l’ipotesi di marito e figli, le tre lingue però in un modo o nell’altro sono riuscita ad impararle, per male che sia. Non è che siano indispensabili, sia chiaro, però non so dirvi quanta soddisfazione può dare, nell’era di internet, poter spaziare su siti di tanti paesi, guardare film in lingua originale, avere accesso a tante più informazioni di quelle che sono disponibili in italiano. Pur non essendo veramente bilingue o trilingue (ma si può dire che sono poliglotta? boh!) a volte mi accorgo che neanche mi rendo conto che quella tal notizia l’ho letta su un sito tedesco o spagnolo o inglese e do per scontato che sia così per tutti, salvo accorgermene quando mando un link a qualcuno e mi risponde come se volessi prenderlo in giro!
Se poi vi dico che una volta ho passato un’intera serata a confrontare le versioni italiana, inglese, spagnola, francese (che non parlo!) di alcuni brani del musical “Notre dame de Paris”, capirete che del tutto normale non sono. Ma io mi ci diverto!
La verità è che ogni lingua è una finestra su un mondo diverso e in qualche modo leggerla o usarla è un’altra forma di viaggiare.

Adesso mi manca il francese, ma la vedo durissima. Ci ho già provato qualche volta e a niente è servito un mese in Nuova Caledonia. Ma potrebbe essere un nuovo obiettivo per la prossima cosa da fare per un mese… Ne riparliamo.

Tutto qui. Mi sembrava giusto scrivere una volta tanto di qualcosa che mi rende felice!

Post 18 di 30 –  à bientôt